Chi vive in condominio in Italia di solito non ha potuto approfittare della grande opportunità economica rappresentata dagli incentivi statali per chi realizzava impianti fotovoltaici, perché il tetto del condominio non è completamente a disposizione della singola famiglia ed è anche complicato accordarsi su un impianto per uso condominiale.
Costruire un impianto sul tetto non è però l’unica soluzione per sfruttare l’energia solare se vivi in condominio. Esiste un’alternativa che ha il doppio vantaggio di essere redditizia economicamente per gli abitanti del condominio e di richiedere molto meno lavoro all’amministratore del condominio rispetto alla costruzione e gestione di un impianto solare condominiale: la soluzione è il cosiddetto “Energy Sharing” cioè la condivisione energetica.
In tutta Europa decine di migliaia di famiglie, lavoratori autonomi e piccole imprese hanno unito le loro risorse economiche per realizzare o rilevare impianti per la produzione di energia rinnovabile di medie e grandi dimensioni con lo scopo di coprire da soli il proprio fabbisogno energetico anziché dover comprare l’energia sul mercato.
Questa scelta offre numerosi vantaggi:
1) Gli impianti più grandi sono più efficienti di quelli piccoli perché una parte rilevante dei costi di realizzazione, gestione burocratica e manutenzione tecnica sono costi fissi e quindi incidono di meno al crescere della dimensione dell’impianto per la produzione di energia rinnovabile.
2) I partecipanti all’iniziativa possono investire somme diverse in base alla propria disponibilità economica. Al contrario se un condominio realizza un impianto sul tetto, tutti i condomini devono pagare l’investimento in proporzione ai propri millesimi e non all’effettiva capacità economica e all’interesse di ciascuno ad effettuare questo tipo di investimento finanziario.
3) Di solito con l’Energy Sharing è possibile investire anche somme ridotte di poche centinaia di euro alla volta e si può continuare ad investire nel tempo, quindi diventa una forma alternativa e redditizia di investimento dei propri risparmi in un periodo nel quale i rendimenti sui mercati finanziari sono molto bassi.
Quando si realizza un impianto solare condominiale le famiglie devono invece compiere l’investimento tutto in una volta così che alcuni possono bloccare il progetto solo perché non hanno la disponibilità economica e non vogliono prendere denaro a prestito, scelta questa che comporta tra l’altro costi aggiuntivi.
4) Non si è vincolati nella scelta del luogo in cui realizzare l’impianto produttivo e si possono scegliere tecnologie diverse in base agli interessi degli investitori e ai rendimenti attesi. Il tetto di un condominio può avere infatti un’esposizione al sole non ottimale o trovarsi in una città poco soleggiata. Per ovviare a questo problema la cooperativa energetica di cui sono socio ha scelto ad esempio di investire anche in impianti eolici e di comprare impianti solari localizzati in diverse regioni italiane.
5) Anche in condizioni ideali di irraggiamento solare, il tetto di un condominio può non essere in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico dell’immobile, mentre investendo attraverso una cooperativa energetica i soci possono aumentare la produzione di energia semplicemente comprando altri impianti.
In concreto la cooperativa che gestisce gli impianti può essere lei stessa a mandare la bolletta scontata ai soci o, come nel caso della cooperativa di cui sono socio, fungere da “gruppo di acquisto” e negoziare le migliori tariffe dell’energia elettrica ottenendo condizioni molto migliori rispetto a quelle di mercato.
Alla tariffa scontata dovuta al potere contrattuale del gruppo di acquisto si aggiunge il risparmio dato dal rendimento finanziario dell’investimento negli impianti solari ed eolici di proprietà della cooperativa.
Ipotizziamo che un condominio con 20 famiglie abbia una bolletta annuale dell’energia elettrica di 2.000€. Grazie al gruppo di acquisto della cooperativa si può ridurre la tariffa elettrica del 10% e quindi pagare solo 1.800€ all’anno. Ogni famiglia dovrà pagare allora non più 100 € ma soli 90 € all’anno in media.
Alcune delle famiglie decidono inoltre di cogliere l’opportunità di investire attraverso la cooperativa energetica e mettono 1.000 € ciascuna per ottenere un rendimento del 5%, cioè 50 € all’anno. Di fatto queste famiglie non pagheranno più 90 € all’anno per l’energia elettrica condominiale, ma solo 40 € perché hanno ricevuto pure i 50€ di rendimento finanziario.
Vedendo l’ottimo rendimento di questo tipo di investimento nella autoproduzione condivisa di energia, alcune di queste famiglie decideranno di investire successivamente altri 800€ per azzerare la propria spesa per l’energia elettrica condominiale (5% di 800 = 40€). Potranno anche decidere di sfruttare i vantaggi del gruppo di acquisto per risparmiare sulla propria bolletta di casa per energia elettrica e gas naturale e investire somme ulteriori per azzerare le loro bollette personali grazie al rendimento degli impianti condivisi.
Infine in ogni momento i proprietari possono decidere di uscire dall’investimento per recuperare delle somme di cui hanno bisogno senza penali di uscita anticipata dall’investimento. Come previsto dal codice civile possono semplicemente uscire dal capitale della cooperativa o vendere le proprie quote. Al contrario quando realizzi un impianto sul tetto sei vincolato alla scelta finanziaria presa senza poterla modificare negli anni successivi.
In conclusione grazie all’Energy Sharing un condominio ottiene tutta questa serie di vantaggi senza un aggravio di lavoro per l’amministratore il quale non deve occuparsi di far realizzare un impianto sul tetto del condominio e ottiene anche il beneficio di distinguersi agli occhi dei suoi clienti perché presenta loro un’opportunità molto attraente che è ancora poco conosciuta in Italia.